giovedì 31 maggio 2012

Aggiungi un posto a tavola

Foto Titolo Blog
Quando si è trattato di dire ai bambini del nuovo arrivo eravamo piuttosto tranquilli. Ci aspettavamo infatti che ne sarebbero stati contenti: già da tempo si parlava del desiderio di un altro piccoletto in casa, e anche se l’avevamo immaginato in tempi differenti, non avevamo dubbi sul loro entusiasmo.
Siccome sia io che il padre dei miei figli facciamo davvero fatica a trattenerci, soprattutto quando ci sono belle notizie da dare, i bambini sono stati tra i primi a saperlo, giusto un paio di giorni dopo aver fatto il test (insomma, abbiamo dovuto metabolizzare un attimo anche noi!). La Sartina, poi, ci ha reso tutto più semplice, perché quella mattina, a colazione, ci ha detto di aver domandato la grazia di un fratellino nuovo. Abbiamo subito colto la palla al balzo, dicendole che le sue preghiere erano già state esaudite!

martedì 29 maggio 2012

La regina della casa

Foto Titolo BlogDopo il discusso post della scorsa settimana, sul valore del lavoro domestico, mi ero ripromessa di approfondire l’argomento.
In realtà c’è tanto da dire che varrebbe la pena scriverci un libro intero, perciò mi sono lasciata prendere dall’ispirazione, e mi sono ritrovata a partire da molto lontano, da un ricordo che risale all’epoca del mio fidanzamento (durante il quale non posso proprio dire di essermi dedicata al lavoro casalingo, tutt’altro. Forse la mia è anche una reazione agli anni di “nomadismo” divisi tra università prima e lavoro poi, fidanzato in una città diversa e casa natale a quasi 200 km di distanza. Uno dei ricordi più belli del viaggio di nozze è stato quando ho svuotato e messo via definitivamente la valigia, al rientro!!).

Il cambio degli armadi

006Io sono figlia unica. Avevo la mia cameretta singola, con il mio grande armadio, che conteneva comodamente tutti i miei vestiti.
Perciò, non ricordo con particolare apprensione (forse anche perché ero bambina) l’evento stagionale del cambio degli armadi. Probabilmente non era necessario fare grandi lavori, al massimo portare “in evidenza” i vestiti estivi, e riporre sul piano più alto i maglioni (e viceversa).

lunedì 28 maggio 2012

Io lo faccio da sola

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Mentre io e La Streghetta ci godiamo gli ultimi giorni in solitaria (manca pochissimo alla fine della scuola, e a settembre inizierà anche lei, che è una dicembrina), La Polpetta pretende che nel pomeriggio l’attenzione finalmente si concentri su di lei (e non ha tutti i torti). D’altra parte questi mesi di scuola materna si vedono, e seppure le maestre mi dicano che durante il giorno è piuttosto timida e silenziosa (e ci credo, usa tutto il fiato a casa, non sta zitta MAI!), noi la vediamo lentamente cambiare e diventare più grande.
Anche se la presenza della sorellina più piccola (e in certa misura probabilmente anche della pancia che cresce) continuano a farle desiderare di essere coccolata, e accudita, per cui molte volte chiede di essere aiutata anche quando saprebbe cavarsela benissimo da sola (emblema di questo stato d’animo, nella nostra famiglia, è rimasta la frase della Sartina, allora quattrenne, mentre io mi destreggiavo tra Ingegnere e un neonato Cavaliere: “mi scappa la pipì con te”. Come dire: io la so fare benissimo da sola, ma adesso mi serve proprio che mi aiuti tu). Io cerco di seguirla abbastanza (per quel che riesco!) in queste sue richieste di attenzione, sono (io credo) un modo per sentirsi rassicurata, e mi sembra giusto farlo: anche se sei più grande, io ci sono per te.

Ore 16:00: noi, siamo qui

voisietequi_map
Come si diceva, ogni giorno verso le 18:30 scatta a casa nostra l'ora K.
D’altra parte, non è quello l’unico momento critico della giornata. Ce n’è un altro, che significativamente pone inizio ai nostri pomeriggi insieme, ma che ultimamente per noi è diventato più sereno e vivibile.
Ogni giorno, infatti, verso le 16:00 mi reco alla scuola frequentata dai miei “grandi” (per fortuna frequentano tutti il medesimo istituto). I ragazzi delle elementari hanno terminato le lezioni alle 15:30, e possono giocare (sorvegliati) in un salone o in un cortile della scuola fino all’orario di uscita della scuola materna. Non è un servizio da poco, considerato anche il fatto che viene offerto gratuitamente, per tutte le mamme che, come me, in caso contrario dovrebbero attendere una mezz’ora i fratellini più piccoli, mentre i grandi scalpitano per tornare a casa dopo la giornata faticosa. Questo momento di “stacco” serve anche a loro per sfogarsi, prima di risalire in macchina (abbiamo una ventina di minuti di strada fare…).

sabato 26 maggio 2012

Dov’è? Non lo so… sull’angoliera!!

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Mi ero già divertita a pubblicare foto degli angoli di caos della nostra casa, non perché io ne vada particolarmente fiera, ma come testimonianza della nostra quotidianità. Di molte cose siamo felici, e fieri. Per molte altre, diciamo che ci stiamo lavorando…

Qualche giorno fa, però, sono stata sfidata nuovamente da Simonetta, La solita mamma, che con la stessa ironia ha pubblicato una foto del suo sgabuzzino.

venerdì 25 maggio 2012

Come ti impegno le bambine

008Ogni tanto, nella caotica gestione dei nostri pomeriggi, mi capita di chiedere: “per favore, qualcuno mi tiene le bimbe?”. Come dire: devo interrogare L’Ingegnere in geografia, correggere il compito di italiano del Cavaliere. Ho da cucire un bottone su un grembiule e so che posso farlo solo ora (problemi del passato, ora cuce La Sartina). Oppure sto cucinando, ed è proprio quel momento (ogni tanto succede), in cui non posso farmi aiutare dalle piccoline, pena la mancata realizzazione della cena (succede di solito quando mi accorgo di soprassalto che sono le sette e dieci, non c’è nulla di pronto e urge un’idea dell’ultimo minuto per risolvere la serata).

Una mattina al “rallentatore”

003La Streghetta ha la febbre. Come dire: evviva, per un giorno che non piove e si poteva andare a spasso. Vabbè, siccome la febbre non è alta, e ultimamente sto diventando una mamma sempre più “consapevole” (!!) ho deciso di inaugurare una nuova filosofia di vita: una esistenza tachipirina-free.
In tanti anni di bambini piccoli, e di gravidanze e allattamenti, la tachipirina da noi era un po’ come il prezzemolo. “Tanto non fa male”, ho sempre pensato, “la prescrivono anche ai piccolissimi”. Poi però di questi tempi ho iniziato a leggere notizie un po’ inquietanti, e ho mi sono chiesta che cosa mi rassicurasse davvero, sul fatto che “non fa male”. Ho conosciuto persone che curano i loro figli in modo diverso (non che “non li curano”!!) e ho cominciato a pensare che volevo provarci io.

giovedì 24 maggio 2012

Sono una donna realizzata: faccio la casalinga

Foto Titolo BlogE’ più o meno da quando ho aperto questo blog che questo post è nella mia to-do list. D’altra parte l’argomento mi sta talmente a cuore che volevo trattarlo nel modo migliore possibile.
Forse è arrivato il momento giusto per farlo.
Perché ultimamente, nella vita, mi sta capitando sempre più spesso una certa esperienza, che un tempo mi faceva quasi infuriare. Ora ormai ci rido sopra, sorprendendomi di come sia purtroppo diffuso (quasi “normale”) un pregiudizio così.
Mi spiego: avendo molti figli mi capita, necessariamente, di entrare in contatto in modo piuttosto superficiale con un gran numero di persone. I genitori dei compagni di scuola (e sono già un bel numero di famiglie!), gli insegnanti e tutti i vari addetti della scuola, operatori sanitari di vario tipo, negozianti. Fortunatamente, nel tempo, con alcune di queste persone si è instaurata una vera amicizia, molti altri restano simpatici conoscenti. A volte, però, riesco ad avere una immagine, fugace, di come appaio io agli occhi degli altri, e certe affermazioni, pronunciate sicuramente senza malizia, magari forse con un po’ di superficialità, sono davvero interessanti.

Piccole Sartine crescono

045Da diversi giorni io e quel sant’uomo di mio marito ci stiamo raccontando vicendevolmente come La Sartina ci stia stupendo, per quanto in breve tempo sia cresciuta. Non solo fisicamente (anche se il suo fisico così snello accentua l’allungarsi progressivo, che fa diventare corti tutti i pantaloni dell’anno passato), ma proprio di come, sotto i nostri occhi, stia compiendo quel delicato passaggio tra l’essere “bambina” e il diventare “signorina”.

Un particolare piccolo, ma significativo, è l’accentuarsi della preoccupazione per la cura di sé, del desiderio di apparire “bella”. Anche se devo dire che fin da piccola La Sartina ha avuto una particolare attenzione per l’abbigliamento e le pettinature, ora la vedo curarsi nei particolari, anche frivoli (orecchini, smalto alle unghie), che non voglio affatto demonizzare, visto che per il momento non stanno prendendo il sopravvento e sono contenuti in una ricerca di ordine e bellezza che vorrei imparasse a riservare anche alle sue cose (lascia sempre tutto dove le capita, e da sola genera una gran parte del disordine che invade le nostre stanze!!).

mercoledì 23 maggio 2012

Spuntino coi fiocchi!

021Siccome ero ansiosa di sperimentare il miele di Tarassaco acquistato domenica, ho riunito qualche spunto trovato in rete negli ultimi giorni, e ho proposto oggi alle piccole uno spuntino di metà mattina davvero interessante.
Siccome non si sa mai come vengono prese le novità dei bambini, e io per prima non sono molto propensa alle sperimentazioni, ho seguito il suggerimento di Anilina, e ho proposto il nuovo spuntino mentre le mie ragazze guardavano un film. Dopo una mattinata di giochi intensi, abbiamo deciso di rilassarci un po’ (soprattutto io), ma era ancora presto per il pranzo. Così, visto che ultimamente il loro tavolino con seggioline staziona davanti al divano, ho preparato il “piatto” e l’ho distrattamente posato lì, senza dire nulla e senza incoraggiare nessuno.

Giochi creativi

007Stamattina avevo un po’ da fare… Alcuni mestieri di casa arretrati, e anche qualche e-mail a cui avevo proprio voglia di rispondere… Così, dopo la colazione, siccome anche La Polpetta oggi è stata a casa da scuola, ho lasciato le mie ragazze giocare insieme.

Ovviamente mi hanno chiesto di vedere un film (ho già detto di aver un po’ esagerato, nel periodo delle nausee, per cui purtroppo ogni giorno mi tocca “lottare” con questa richiesta), e dopo aver domandato il mio telefono per giocare (altro tasto dolente di questi tempi…. Sono contrarissima, ma ogni tanto per debolezza cedo), siamo arrivate al compromesso per cui avrei messo della musica (dal telefono) e loro potevano ballare. Così mi sono immersa nelle mie attività, e per un po’ non le ho guardate (dentro di me apprezzavo la loro capacità di stare insieme “bene”).

martedì 22 maggio 2012

Il pane per Laura

033Facendo seguito alla gentile richiesta di Laura, ecco come faccio, ultimamente, il pane in casa. Non pretendo di scrivere ricette, né di insegnare a nessuno: come ho già detto molte volte non sono affatto metodica, e per lo più vado ad occhio. La qual cosa, per altro, fa disperare tutte le mie amiche quando mi chiedono una ricetta: “quanto deve cuocere?” “Finché è pronto!”, “Sì, ma quanto tempo?”, “Non lo so, lo guardo”.
Faccio così anche con il padre dei miei figli: “mi guardi la focaccia, per piacere?”. “Certo, la sto guardando, e allora?” “Ti sembra pronta?”. Risposta standard: “mah, non lo so!”.

Pranzo domenicale.. a km 0

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Domenica siamo andati alla Messa nella città vicina, dove la chiesa è più grande (così attutisce meglio l’impatto della Streghetta e della Polpetta) e dove sappiamo che incontreremo tanti amici.
Come sempre siamo partiti un po’ di corsa, certi che questa volta avremmo fatto tardi (io e il padre dei miei figli siamo degli ansiosi cronici…), per cui, dopo aver parcheggiato, visto anche che i figli maschi avevano espresso il desiderio di fare i chierichetti, abbiamo fatto una bella corsa fino alla chiesa (ovviamente siamo arrivati in anticipo, e ci siamo seduti comodamente davanti!)
Non ci hanno fermato neppure le bancarelle del mercato (credo una volta al mese nei portici vicino alla chiesa c’è qualche bancarella di alcuni produttori locali), nonostante le fragole e le ciliege che occhieggiavano invitanti.

lunedì 21 maggio 2012

Ieri avevamo tolto i piumoni…

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Tranne La Sartina, notoriamente più freddolosa addirittura della sottoscritta,  domenica pomeriggio tutti i figli hanno invocato “ci togli i piumoni dai letti??”. L’Ingegnere, che al contrario è caloroso come il padre, già da diversi giorni dorme con il pigiama corto dell’estate, e anche se spera che noi non ce ne accorgiamo, molto spesso so che si toglie la maglietta (non per niente lui, che non si è ammalato nemmeno una volta in tutto l’inverno, ora ha mal di gola e voce roca…).

Il “misto”

027Ogni anno, non appena la primavera inizia a farsi sentire (anche se poi, come in questi giorni, pare presa da una inspiegabile regressione, tanto che Il Cavaliere è arrivato a chiedermi: “mamma, ma come mai è già arrivato l’autunno?”), io inizio a variare il menù quotidiano. Se prima le nostre cene prevedevano spesso un unico piatto caldo (pastasciutta, carne variamente cucinata, ravioli, zuppe…), ora preferisco mettere in tavola quello che noi chiamiamo il “misto”.
I bambini ne sono entusiasti, perché più o meno ogni sera tra i piatti che preparo c’è qualcosa di goloso per ciascuno di loro.

sabato 19 maggio 2012

Andiamo a nanna?!?

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Devo riconoscere di non aver mai fatto particolarmente fatica nel mettere a letto i figli. Non parlo dei neonati, ciascuno ha avuto una storia a sé e il periodo precedente al secondo anno di età è sempre impegnativo. Ricordo più che altro lunghe ore passate camminando, o sulla poltrona, con i pargoli che prima ciucciavano vigorosamente, e poi mi accarezzavano (tiravano, annodavano?) i capelli.

Ma dai due anni in poi, più o meno, il nostro rito serale si ripete piuttosto tranquillamente: sistemiamo la cucina (ci sono dei turni per ciascuno), facciamo ordine nelle camerette, diciamo insieme la preghiera, tutti sul divano, e poi: “denti, calze e nanna” (questa è la routine quotidiana: si lavano i denti, si tolgono le calze e via, sotto le coperte!).

venerdì 18 maggio 2012

Metodo Montessori, nel quotidiano

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Come ho già raccontato, questa estate mi sono dedicata alla lettura di questo libro di Maria Montessori (La scoperta del bambino), e avendo apprezzato tantissimo quello che ho letto, come è nel mio temperamento ho subito cercato di “mettere in pratica”.
Sarà che gli studi filosofici che ho fatto (ebbene sì, sono una filosofa “perduta”…) mi portano sempre a temere di rimanere troppo con la testa “per aria”, sento sempre il bisogno di ancorare quello che scopro, e imparo, a qualcosa di tangibile (come nell’armadio del desiderio). Perciò, entrata in contatto con la pedagogia di Maria Montessori, la prima reazione è stata quella di modificare l’ambiente (soprattutto la cameretta delle più piccole) in cui viviamo, e di fornirmi dei “materiali” che erano indicati nel testo.

giovedì 17 maggio 2012

Strani amori

003Negli ultimi due anni in casa nostra è molto cambiato il modo di giocare. Sia nella quantità, che nella qualità i giocattoli sono man mano stati sostituiti: meno luci e suoni e meno plastica, più stoffa e legno. Ho preso finalmente la decisione di smantellare una gran parte dei giochi dei miei primi tre figli, nonostante fossero ancora utilizzabili. Ho fatto due o tre sacconi e li ho portati al nostro asilo. Tra le cose che avevo deciso di eliminare c’erano anche diversi peluche e bambole, molti regalati, alcuni residui addirittura della mia infanzia. Per le bambine avevo deciso di tenere solo quattro bambole: due tipo neonato, di quelli classici in plastica, e due bambole di stoffa, della serie "Peppa”, comprate apposta per loro.

mercoledì 16 maggio 2012

Io ci credo!!

032Stasera inizio un esperimento, e sono molto fiduciosa nella sua riuscita. Avevo promesso che non avrei più parlato degli acciacchi della gravidanza, perciò evito di soffermarmi sui motivi per cui, non appena ho letto questo post di Anilina ho esultato.

Le mie gambe hanno decisamente bisogno di una registrata (soprattutto la sinistra), e sto cercando di mettere in atto tutti gli accorgimenti utili per non peggiorare ulteriormente una situazione già compromessa. Certo non ci sono problemi gravi, però il disagio è molto.

lunedì 14 maggio 2012

Genova: ancora sorprese

031
Ho iniziato qualche giorno fa a raccontare della gita a Genova, lasciando però chiaramente intendere che il meglio doveva ancora venire…
Mi sono chiesta se fosse il caso di dare un resoconto anche della visita all’acquario (abbiamo tante di quelle foto, scattate principalmente dalla Sartina, ma non solo, che potrei compilare un catalogo con tutte le specie presenti nelle vasche), d’altra parte penso che il bello di questo genere di visite sia proprio l’esperienza del vedere dal vivo. Io mi annoierei nel leggerne il racconto scritto, così soprassiedo. Sono state, lo ammetto, due ore bellissime, e tutti i bambini ne hanno goduto, ciascuno secondo le sue capacità e le sue caratteristiche. Top ten della lista (questo mi permetto di segnalarlo) squali e pinguini.

venerdì 11 maggio 2012

Spirito primaverile

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La gita a Genova mi ha proprio caricata di ottimismo (e a dire il vero c’è ancora tanto da raccontare al riguardo). Perciò ieri mattina, un’incombenza da svolgere nella città vicina si è trasformata, inaspettatamente, in una bella occasione per farmi una gran bella passeggiata con la Streghetta, complice il nuovo spirito primaverile che mi sono scoperta addosso.
Così, visto che la sveglia anche per la Streghetta è stata praticamente all’alba, ci siamo ritrovate per le nove in punto nell’ufficio in cui dovevamo recarci. Sbrigate in pochi minuti le nostre incombenze, ci siamo trovate con una mattinata tutta nostra, e ben due euro nel parchimetro, che ci lasciavano libere fino alle undici!

Genova: prima puntata

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Non l’avevo assolutamente progettato, anzi, credevo si sarebbe trattata di una semplice gita di famiglia, e che i pesci dell’acquario sarebbero stata la fonte principale di racconti, e di ricordi.

E invece… Invece Genova, nonostante le brutte curve della sua autostrada, che comunque non sono riuscite a farmi venire  nausea (evviva!!) né a me, né ad alcun altro membro della famiglia, Genova si è dimostrata piena di sorprese.

Appena arrivati, infatti, ci siamo subito diretti verso la panetteria che la dolcissima Valentina (moglie di Massimiliano, il papà con il pancione) ci aveva consigliato, e che per altro si trova proprio di fronte al parcheggio dell’acquario. Avevo ben “caricato” la prole sulla celeberrima focaccia di Genova, e siccome siamo arrivati proprio a ridosso dell’ora di pranzo (avevamo acquistato i biglietti per l’Acquario on-line, giorni prima, per le ore 13:00) le aspettative erano altissime.

mercoledì 9 maggio 2012

Forse, forse… si parte!!

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Finalmente oggi si parte per la gita tanto attesa all’Acquario di Genova.

La giornata di ieri è stata impegnativa, dopo tanta pioggia e tante giornate chiusi in casa, vista la necessità assoluta della Sartina di acquistare un paio di scarpe primaverili (da due giorni andava a scuola con gli stivali, perché le scarpe da ginnastica facevano a pungi con il suo completino nuovo!!), con estrema audacia ho raccolto l’intera prole, alla fine della scuola, e tutti insieme ci siamo recati in un grosso centro commerciale per il fatidico acquisto (che si rimandava ormai da troppo tempo).

martedì 8 maggio 2012

Ma quanto onore!!

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I love your blog
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Allora, questa mattina mi dedico ad una attività che da tempo è lì nella mia to-do-list: ringraziare.
Perché è vero che si tratta di un gioco, e che sappiamo tutti che il vero valore di queste cose sta nel “passaparola”, per far conoscere le nostre minuscole realtà in giro per la rete. D’altra parte abbiamo già avuto modo di raccontare come un piccolo segno, che ci fa sentire preferiti può davvero cambiare la giornata!

sabato 5 maggio 2012

Sabato mattina: sala giochi!

005Di solito il primo è Il Cavaliere. Quando la lama di luce (nel corridoio teniamo sempre la luce accesa, per i piccoli “bisogni” notturni) entra in camera nostra, io di solito mi volto dall’altra parte e faccio finta di dormire ancora. Anche perché per lo più non sono neanche le otto, per carità!

Lui si infila tra me e il suo papà, e questo non mi darebbe neanche troppo fastidio. Il fatto è che non sta fermo una frazione di secondo, si gira, si volta, scalcia, si sistema, sgomita. Insomma, di solito lo “sopportiamo” a fatica. La conseguenza è che ci lamentiamo, lo spostiamo, cerchiamo di convincerlo a stare buono (oppure ad andarsene). Così facciamo rumore, anche se il tentativo è di tenere sempre la voce bassissima… E in attimo un urlo squarcia il silenzio della nostra casa: “mammaaaa!!”. Sono le piccole, che appena sentono anche solo un fruscio che testimonia la presenza di qualcuno sveglio in casa, si accendono.

venerdì 4 maggio 2012

La meraviglia del ferro da stiro…

008Ieri è stata proprio una giornata diversa dal solito. Festeggiando il compleanno di quel sant’uomo di mio marito credo di essermi divertita e rilassata forse più io di lui.

La serata si è poi conclusa divinamente in una pizzeria di Lodi (la dritta ce l’ha data Fabrizio, e gli siamo davvero grati), che prepara un ottimo pesce! Sono anche soddisfatta, per una volta, di essermi “contenuta”, prendendo un solo piatto e assicurandomi così una notte serena (il padre dei miei figli, come suo solito, ha esagerato, ma anche lui, come me, ormai non ha più il fisico!!).

giovedì 3 maggio 2012

Gita di compleanno

milan-cathedral

Oggi quel sant’uomo di mio marito compie gli anni. E non diciamo quanti, perché siccome è più giovane di me (anche se solo di qualche mese), ogni volta che ci penso mi ricordo che sono più vecchia di lui.

E per il suo compleanno, ultimamente, il regalo che preferisce è organizzare una bella gita tutti insieme, in un posto che gli piace. L’anno scorso siamo andati al Museo della Scienza e della Tecnica a Milano, e devo dire che ancora oggi tutti ci ricordiamo con tenerezza il suo entusiasmo incontenibile davanti al sottomarino Toti. Era più estasiato di un bambino in un negozio di dolciumi (o della sottoscritta in un negozio della Camper).

Quest’anno la scelta è caduta sull’acquario di Genova, ma la gita è stata posticipata di qualche giorno, per motivi organizzativi, per cui la settimana prossima, sperando che le condizioni atmosferiche siano dalla nostra parte, partiremo in spedizione verso le meraviglie del mondo sottomarino!

Oggi, però, non volevamo passare la giornata come se nulla fosse, così io e il padre dei miei figli (insieme ad una noiosissima Streghetta, probabilmente risentita per la “levataccia” cui è stata costretta) abbiamo trascorso la mattinata a Milano, dopo aver depositato il resto della truppa a scuola.

Il luogo prescelto per la gitarella non è casuale: nei nostri (lunghissimi) otto anni di “fidanzamento” (a distanza, per di più), Milano è stato uno dei luoghi di incontri più gettonati. Le passeggiate in centro e i film al cinema (il pomeriggio) restano indelebilmente tra i nostri ricordi. Ci piace tornare (nonostante il caos imperante) per riassaporare un po’ quell’atmosfera.

Così abbiamo parcheggiato nel primo posto utile sulla linea gialla della metropolitana, il papà si è caricato La Streghetta sulla schiena con il mei-tai, e siamo scesi per prendere il treno. Speravo in un entusiasmo della Streghetta, che invece ha avuto paura, nonostante la posizione privilegiata, e ha continuato a lamentarsi dicendo di voler scendere. Meno male che le fermate erano poche!
Giunti in centro il primo appuntamento “storico” è stato con la Rinascente. Non è che poi compriamo anche qualcosa, è che sia con il freddo invernale che con il caldo estivo è sempre stato un ottimo luogo di “rifugio”, e poi ci piace un casino curiosare, soprattutto tra i casalinghi, per vedere quali folli novità hanno inventato. Ho letto una volta in un libro (di cui dovrò parlare, prima o poi), che è possibile, nel tempo, sviluppare la capacità di guardare le vetrine con reale distacco, come se la merce esposta non ci riguardasse affatto, un po’ come se stessimo osservando una mostra.

Ecco, per noi la Rinascente è come un museo d’arte contemporanea. E ci facciamo sempre un sacco di risate!! Quest’oggi, però, sono rimasta piuttosto sconcertata dal “lusso” ostentato che ci ho trovato. Non so, forse ero più giovane io e un tempo non me ne accorgevo, ma con i miei vestiti premaman super riciclati, i capelli, che vabbè, devo proprio trovarmi un cappello estivo adeguato, e la mia borsetta che era già fuori moda quattro o cinque anni fa, sinceramente mi sentivo un po’ fuori posto. Cioè, non che io mi sentissi a disagio, per carità, ma mi pareva quasi di “rovinare” l’atmosfera. Comunque, mi devo ricordare di non specchiarmi più in un luogo del genere: mai avevo visto con tale inclemenza la quantità di capelli bianchi che sto collezionando. Anche se ho concluso che non mi stanno poi così male…

Comunque, il vero luogo di perdizione, per noi, sono le librerie, e abbiamo trascorso i momenti più piacevoli divisi tra Feltrinelli e Mondadori. Pur essendo il suo compleanno, quel sant’uomo ha dimostrato di meritarsi sempre di più tale appellativo, cedendo all’acquisto di un nuovo libro di Munari per i figli.

L’insofferenza della Streghetta (crescente con il passare del tempo,e decisamente molesta) mi ha spinto a tentare l’azzardo: nonostante la pancetta che comincia a protendere, e le gambe che necessitano di sostegno per reggersi, ho sperimentato una nuova legatura (credo che si chiami “tibetana”) e sono riuscita a caricarmela sulla schiena senza premere sulla pancia. Devo dire che la ragazza si è calmata subito… Vedremo domani l’esito sulle mie giunture!

San SatiroPurtroppo la visita alla chiesetta di una traversa di Via Torino (Santa Maria in San Satiro), che il padre dei miei figli desiderava da tempo, non è stata possibile: siamo incappati proprio nell’orario di chiusura (dalle 11:30 alle 15:30, un po’ lunghetto, no?).

Moolto più deleteria, invece, la “visita” alternativa (assolutamente casuale e non programmata) al negozio delle Camper (di cui sopra) di Via Torino (ne ignoravo completamente l’esistenza!). Non ho resistito: sono dovuta entrare. La collezione estiva comprende una serie di scarpe sui toni del blu e dell’azzurro che mi sarei comprata tutte, immediatamente, senza neanche bisogno di provarle. Che poi, diciamocelo, cosa sono cento euro per un paio di scarpe che ti durano tutta la vita?? (il mio primo paio di Camper risale a sette anni fa, le ho portate quasi ogni giorno nei mesi autunnali e invernali, e sono ancora lì, non in splendidissima forma, ma ancora portabilissime). La risposta che mi sono data è: sono troppi, se quel paio di scarpe sono assolutamente bellissime, ma non mi servono. E poi oggi non è mica il mio compleanno, no? Ho cercato di tornare nella modalità “visita al museo” e siamo passati oltre.

Ora, tornati a casa nella (vana) speranza di far dormire una Streghetta sempre più insopportabile (nei rari istanti di buon umore parla a raffica, altrimenti si lamenta di tutto…), attendiamo con ansia l’ora di cena. Una carissima amica, Antonella, si è resa disponibile a venire a casa nostra, per occuparsi di tutta la truppa, mentre noi sfrutteremo i Ticket rimasti per andare a farci (stavolta in solitaria) una bella mangiata di pesce. La parola d’ordine è una, e molto chiara: stasera non si parla di figli!!

Cubi e scale

Scale
Questa estate, dopo aver più volte letto i post de La casa nella prateria riguardati la pedagogia Montessori, (che onestamente non conoscevo affatto, se non per la classica frase “gli asili Montessori sono quelli con i mobili in miniatura, dove i bambini sono trattati come piccoli adulti”), ho deciso che questa mia lacuna andava colmata, e mi sono comprata “La scoperta del bambino” (M. Montessori, Grazanti). A parte il fatto che per me, che divoro i libri con una velocità notevole (ne leggo tranquillamente uno in un pomeriggio, soprattutto se si tratta di romanzi tipo Sophie Kinsella), trovarmi di fronte ad un volume del genere, che mi ha richiesto quasi un mese di impegno, è stato proprio interessante.

mercoledì 2 maggio 2012

Mamma, ti femmi?

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Oggi è mercoledì, e Il Cavaliere il mercoledì esce da scuola alle 12:15, dal momento che per la sua classe nel pomeriggio sono previste delle attività opzionali. Devo dire che la nostra scuola fa delle ottime proposte, offrendo molteplici laboratori interessanti, e (non da poco) gratuiti! D’altra parte, vista la densità di partecipanti alla vita domestica quotidiana, a me e al Cavaliere non è parso vero poter stare insieme un paio d’ore ogni settimana, accompagnati “solo” dalla Streghetta, che in queste ore, per altro, spesso dorme.
Quando il tempo è bello ci mangiamo un trancio di pizza ai giardinetti, ci prendiamo un gelato in centro, passeggiamo insieme (ci va anche bene perché i negozi a quell’ora sono chiusi, così evitiamo inutili tentazioni…). Se invece, come ultimamente accade spesso, fa troppo freddo oppure piove, ci basta scegliere insieme il menù per il pranzo, e goderci qualche cartone animato che i fratelli troppo grandi non vogliono più vedere. Per noi è proprio un appuntamento importante.

Semel in anno licet insanire

005Allora, diciamocelo: quando ci vuole ci vuole. Va bene il risparmio, va bene la pianificazione, e soprattutto è sana e santa l’abitudine a riconoscere i nostri veri desideri, sapendoli distinguere dalle voglie del momento. Continuiamo a difendere la nostra convinzione, per la quale nulla di quel che possiamo acquistare ci può rendere veramente più felici.

D’altra parte, una volta l’anno una eccezione è ammessa, anzi, è desiderabile. Soprattutto perché guardare in faccia i nostri veri desideri non significa, in nessun modo, comprimerci, esercitare uno “sforzo” stoico per fingerci che: “vabbè, non ci interessa”. Qui non si tratta di fare la volpe e l’uva.

martedì 1 maggio 2012

Facciamo l’Oobleck!!

009Piove. Tanto per cambiare.
Tra i miei malesseri degli ultimi tempi, e tutta quest’acqua, sono giorni e giorni che siamo costretti in casa, salvo qualche raro pomeriggio in giardino. Devo dire che i “grandi” stanno tenendo bene, in queste giornate. Le due piccoline, invece, sono un po’ più sofferenti… Non mi aspettavo, a dire il vero, le grandi risorse che hanno dimostrato nelle ultime settimane, riuscendo ad improvvisare pomeriggi di gioco anche senza il mio aiuto, e senza bisogno di molto altro, oltre alla loro fantasia.

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