venerdì 15 giugno 2012

Ecco Chiara

E’ una cosa che non faccio mai, ma questa volta non ho saputo resistere.

Il racconto di questa vicenda commuovente e miracolosa sta girando in rete da due giorni, ma nel dubbio di poter raggiungere anche solo una persona in più, mi sento in dovere di mettere il link al blog di Costanza Miriano, che la riporta:

http://costanzamiriano.wordpress.com/2012/06/15/ecco-chiara/

Senza altre parole.

6 commenti:

  1. Io non conoscevo la storia: grazie per averla diffusa.
    A presto!
    :)

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  2. Grazie Cristina.
    Queste sono storie che mi lasciano sconvolta non per come l'hanno vissuta loro (che forza hanno avuto... e sono felice che, pur nella sofferenza, abbiano trovato serenità nella Fede), ma perchè io mi sento talmente "piccola", che se mi trovassi al loro posto credo cadrei nella disperazione... anche se devo ricordarmi che Dio non ci dà mai croci che non siamo capaci di portare.

    ciao
    Chiara

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  3. io trovo che questa storia possa essere letta su due piani completamente differenti.
    E' certamente una testimonianza incredibile di coraggio e di fede.
    Tuttavia è riduttivo parlare di una croce assegnata da Dio. Semmai questa è una croce che ha portato questa giovane e forte coppia ancora piu' vicina a Dio ( oserei dire, prossima alla santità - anche se non sta a me giudicarlo).
    Infatti, casi come questo non sono strane, inevitabili fatalità, ma hanno delle cause ben precise e sono destinati a diventare sempre piu' frequenti a meno che non intervenga una presa di coscienza del problema ambientale.
    La ragione per cui questa donna ha concepito per due volte un bambino gravemente malformato, è probabilmente la stessa ragione per la quale infine si è ammalata ed è morta, e si chiama "body burden".
    Questa non è la volontà di Dio, ma l'effetto collaterale della violenza dell'Uomo sulla Natura.
    Ammiro la forza di questa coppia nel vivere la loro disgrazia, ma nonostante io nutra una grande fiducia nell'aldilà che ci attende, non riesco ad abbandonare l'intenzione di migliorare la vita sulla Terra affinchè tutti abbiano il diritto di nasceree di vivere sani e completi, come Dio ci ha pensati e creati.

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    Risposte
    1. Ciao Anilina,
      penso che con la tua frase "Tuttavia è riduttivo parlare di una croce assegnata da Dio" ti riferissi all'ultima del mio commento :)
      Premetto che magari non troverò le parole adatte, e magari mi "incarterò" anche un pò... perchè spesso per me è difficile trovare le parole giuste specie quando si tratta di discorsi così impegnativi.
      Anche io non credo che Dio abbia la sua bella lista di croci, assegnate per ognuno di noi. Anzi, come dici tu, tutto ciò che accade qui nel mondo ce lo stiamo andando a cercare noi uomini... Dio ci ha dato la libertà, e noi la stiamo esercitando nel bene e nel male (purtroppo). E da lì ne paghiamo le conseguenze.
      Quello che volevo dire io (e che, essendo un mio pensiero, potrebbe essere in disaccordo con ciò che pensi tu), è che comunque Lui ci ama così tanto che se anche ne combiniamo di tutti i colori (vedi degrado ambientale), e ci ritroviamo in guai anche grossi (anche senza nostra colpa diretta, come nel caso di alcune malattie), ci dà la forza per andare avanti. O se non ne abbiamo la forza, ci mette a fianco persone capaci di sostenerci... certo, a volte sembra di no. C'è chi si lascia andare, magari anche a gesti sconsiderati. Ma questo è un altro discorso... che aprirebbe altri mille dibattiti... :)

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  4. Non volevo commentare, perché è giusto che ciascuno viva il racconto di quello che è accaduto secondo il suggerimento del proprio cuore.
    Capisco il discorso di Anilina, e infatti non penso che su Chiara ed Enrico siano scese delle "divine punizioni", immagino che, come per ogni cosa, esistano degli antecedenti "fisici", spiegabili da una intelligenza (che forse non è ancora la nostra). E capisco anche il desiderio di raggiungere questo sapere, ed utilizzarlo per il bene di tutti (e nonostante una libertà che purtroppo spesso non riusciamo ad usare per aderire al vero).
    D'altra parte, non penso che esista la natura, da una parte, e l'intervento divino, dall'altra. Penso che l'azione di Dio si manifesti nella sua soprannaturalità proprio entro la naturalità degli eventi, usando di tutto quello che accade. Perciò, quel che meraviglia me, e che trattengo da questi avvenimenti, è l'imprevisto del miracolo, la testimonianza che vince tutto, perfino la morte. Perché non siamo nati per la morte.
    E questo intervento, soprannaturale, è più forte di tutte la nostra saggezza, di tutta la nostra intelligenza, di tutta la nostra capacità di comprensione. A questa speranza io mi affido, perché, certo, in ogni circostanza(come facciamo tutti) desidero che "Dio ce la mandi buona". Ma ancora più grande è la certezza che un destino buono è presente, sempre, anche quando le circostanze sembrano dire il contrario.
    I nostri nomi sono scritti in Cielo!

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  5. Io ho una visione molto più "laica" dell'esistenza, ma ti ringrazio moltissimo per aver condiviso questa storia.
    Chiara

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